I nuovi “carrelli”

Il dilemma del carrello finora discusso potrebbe sembrare una pura speculazione filosofica con poca o nulla applicabilità alla vita di tutti i giorni.
Questo poteva essere vero fino a pochi anni fa ma l’evoluzione della tecnologia informatica e dell’intelligenza artificiale ha fatto sì che il dilemma del carrello sia diventato un problema estremamente pratico e attuale.

[cml_media_alt id='2555']supercar-300[/cml_media_alt]Quella che vediamo rappresentata qui a fianco è la Pontiac Trans Am utilizzata nella famosa serie televisiva Supercar. Nella finzione televisiva l’automobile era dotata, oltre a varie armi molto sofisticate, anche di una intelligenza di livello quasi umano. Questa intelligenza artificiale era in grado non solo di guidare in autonomia nel traffico ma anche di svolgere delicate missioni in supporto alla controparte umana.

[cml_media_alt id='2556']google-car-400[/cml_media_alt]

Oggi l’industria informatica si appresta ad andare a braccetto con l’industria automobilistica per mettere sul mercato un veicolo che, pur non essendo in grado di combattere il crimine, dovrebbe per lo meno essere in grado di portare i propri passeggeri sani e salvi verso la loro destinazione. Quella che si può vedere in questa foto è infatti uno dei prototipi di Google car che già oggi percorrono le strade americane.

Ciò significa che i programmatori saranno chiamati ad inserire nella memoria della macchina le istruzioni necessarie a comportarsi in situazioni analoghe a quelle poste dal dilemma del carrello. Decisioni in cui sia necessario scegliere il male minore, come quelle viste nei paragrafi precedenti, sono tutt’altro che impossibili.
Possiamo infatti immaginare situazioni in cui in una frazione di secondo l’automobile debba modificare la sua traiettoria per evitare, per esempio, un bambino che si sia lanciato improvvisamente sulla carreggiata. E nel fare questo potrebbe essere costretta a scegliere se andare contro un altro ostacolo causando eventuali altre vittime.
Ad un essere umano si può perdonare il fatto di non essere capace di valutare la decisione ottimale in un tempo troppo breve, ma la macchina tecnicamente può farlo.
Pesa quindi sulle spalle dei programmatori la decisione di quale debba essere a priori questa scelta ottimale.

Non si tratta di un compito da poco.

Dopotutto, voi salireste su un veicolo che, in caso di incidente, dovendo scegliere di sacrificare il proprio occupante, piuttosto che un gruppo di pedoni indisciplinati, scelga sicuramente di andarsi a schiantare contro un albero?