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Un mondo di plastica…

I materiali: PVC (polivinilcloruro)

Il cloruro di polivinile è senz’altro uno dei polimeri più versatili in quanto si presta bene a miscelarsi con altre sostanze che ne alterino le caratteristiche meccaniche.

Si tratta ancora una volta di un polimero termoplastico la cui struttura è molto simile a quella del polietilene o al polipropilene , solo che in questo caso al posto di un idrogeno o di un gruppo metilico abbiamo un atomo di cloro.

Il polimero puro è particolarmente rigido e difficile da lavorare, ma quando nel 1926 fu scoperta la possibilità di addizionarlo con dei plastificanti, la sua diffusione fu immediata.
E’ una sostanza molto stabile a temperatura ambiente e, se bruciata ha proprietà ignifughe in quanto lo sviluppo di cloro contrasta la combustione. Quello stesso cloro rende peraltro pericolosi i fumi del PVC bruciato in quanto può dare la formazione di acido cloridrico o diossine.
Grazie alla sua resistenza all’acqua è usato soprattuto per fare tubazioni, grondaie, pannelli e tende per doccia e, prima di venir soppiantato dal PET, era usato anche per le bottiglie d’acqua.
I suoi impieghi vanno dal materiale per realizzare i dischi fonografici in “vinile”, nella sua forma più rigida, passando per il rivestimento per pavimenti fino alle tovaglie e le pellicole per alimenti.
In passato è stato usato anche come fibra tessile (Movil e Leavil) ma tale uso oggigiorno è stato abbandonato.

I materiali: PET (polietilentereftalato)

La sigla PET è forse quella di cui facciamo maggiormente una esperienza quotidiana in quanto si tratta della sostanza di cui ormai sono universalmente costituite le bottiglie in plastica per uso alimentare.
Anche il PET è un polimero termoplastico, ma in questo caso non si tratta di una resina vinilica come quelle viste finora, in cui la presenza del doppio legame era la chiave per costruire la catena polimerica.
In questo caso si parla di poliesteri in quanto queste molecole sono caratterizzate da un gruppo esterico [-C[=O]-O-].
Il PET è costituito da una catena di monomeri composti da un gruppo tereftalato e da un gruppo etilenico.
L’unità fondamentale appare come in figura:

In cui è possibile vedere il gruppo tereftalato a sinistra e il gruppo etilene a destra. I due gruppi sono legati fra loro dal legame esterico,evidenziato dal cerchiolino, di cui abbiamo detto.

L’invenzione del PET si deve a Nathaniel Wyeth nel 1973 a seguito dei suoi studi per trovare una sostanza infrangibile che potesse trattenere liquidi addizionati di anidride carbonica.
Oggi il PET è universalmente utilizzato per le bottiglie, ma viene anche trasformato in fogli, usato come isolante e in in fibre per realizzare vele, funi e tessuti, prendendo il nome di Dacron.
Viene anche usato in chirurgia per realizzare vasi sanguigni artificiali.

 

3 commenti

    • SteP

      19 Dicembre 2012 at 17:22

      Ciao Danilo,
      benvenuto su InSight. Ti farà piacere sapere che il tuo è il primo commento in assoluto di questo blog!
      Spero di rileggerti presto.

      Stefano

  1. Come sempre più unico che raro

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