Una questione di tempi e velocità: George Mines
Il protagonista di questo paragrafo si chiama George Ralph Mines, che vediamo nell’immagine a destra in una foto che lo ritrae all’età di 27 anni. Nato a Bath, città del Regno Unito che si trova nella regione inglese del Sud Ovest, nella contea del Somerset, il 13 maggio del 1886, George Mines, che fu nuno scienziato prolifico nel campo della fisiologia sperimentale, è noto per aver scoperto quello che oggi chiamiamo il periodo vulnerabile ventricolare. Si tratta di un intervallo di tempo, della durata di circa 400ms, e corrisponde al tratto ascendente dell’onda T che abbiamo visto nell’immagine al paragrafo precedente. In questa fase, le cellule dei ventricoli si trovano in una zona di refrattarietà relativa, in cui uno stimolo può essere in grado di provocarne la contrazione ed essere trasmesso all’indietro verso gli atrii generando una aritmia e una fibrillazione ventricolare spesso mortale.
Mines si occupò inoltre di studiare l’effetto sul muscolo cardiaco di diversi tipi di sostanze come sali di calcio, bario e potassio o della strofantina, veleno usato sulla punta delle frecce da alcune popolazioni dell’africa.
Egli aveva una notevole abilità tecnica che gli permetteva di costruire da se l’equipaggiamento di studio e applicò il metodo della cronofotografia per studiare le contrazioni cardiache.
Mines fu il primo a rendersi conto che, nel sistema di conduzione cardiaco, potessero esistere due strade attraverso cui uno stimolo può trasmettersi lungo il muscolo, una veloce e una lenta, e descrisse per la prima volta quello che oggi chiamiamo fenomeno del rientro.
Mines sottolineò come, in condizioni normali, le due strade non interferiscono fra di loro perchè la presenza del periodo refrattario fa sì che impulsi che raggiungano le cellule in periodi inopportuni le trovino in uno stato di ineccitabilità. Può accadere però che alcuni tessuti danneggiati, o con differenti lunghezze del periodo refrattario, impediscano il passaggio dell’onda anterograda ma permettano il ritorno di un’onda retrograda, che quindi viene reiniettata nel percorso generando una tachicardia o una fibrillazione.
Purtoppo la vita di Mines ebbe una tragica e prematura interruzione dovuta probabilmente alla sua passione per l’auto-sperimentazione.
Infatti nella sera del 7 novembre 1914 il guardiano notturno della McGill University, che entrò nel laboratorio di Mines per un’ispezione, lo trovò inconscio, collegato ad uno dei suoi macchinari per il monitoraggio cardiaco. L’autopsia rivelò più tardi una morte per aritmia ventricolare.
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