Prodotti e operatori del settore
Nell’ambito delle bioplastiche prodotte a partire dall’amido, è importante nominare il “Mater-Bi” della Novamont, azienda italiana che produce il materiale nello stabilimento di Terni.
I costituenti del Mater-Bi sono ovviamente l’amilosio e l’amilopectina, che sono i due zuccheri che costituiscono l’amido di partenza. Il procedidmento industriale e l’aggiunta di sostanze complessanti fa si che quesi zuccheri siano presenti in fasi cristalline o amorfe opportunamente dosate e legate fra loro per avere le caratteristiche desiderate.
L’importanza del Mater-Bi deriva dal fatto che le sue caratteristiche imitano molto bene quelle del polietilene che è uno dei polimeri attualmente più usati.
Anche l’esempio della pacciamatura del paragrafo precedente deriva da uno studio fatto in Liguria con la collaborazione della Novamont e del suo Mater-Bi.
Oltre al già citato Mater-Bi, il numero di materiali e produttori che si stanno affermando sul mercato nell’ultimo decennio è in continua crescita.
Di seguito un elenco dei più importanti.
Ingeo della NatureWorks LLC |
I prodotti della Cereplast |
I prodotti della Biolice |
Il Minerv della Bio-On |
Il Biocérès della Futuramat |
Il Biotec della Bioplast |
Il Mirel della Metabolix |
Molti di questi prodotti sono affini al Mater-Bi, altri sono dei polilattati, cioè dei polimeri dell’acido lattico, o dei poli-idrossi-alcanoati.
Come già detto, la gran parte della materia prima viene dalla coltivazione del mais.
Secondo la Biolice, il bilancio delle coltivazioni di mais sarebbe vantaggioso: ogni ettaro di terreno coltivato a mais, infatti, produce 17 tonnellate di biomassa e di ossigeno, sottraendo 25 tonnellate di CO2 dall’atmosfera, a fronte di un consumo di solo 7 tonnellate di acqua.
La categoria dei poli-idrossi-alcanoati invece è quella che promette sviluppi particolarmente interessanti quindi diremo qualcosa di più nel prossimo paragrafo.
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