Il titolo di questo articolo è una parafrasi dell’opera di Vivaldi, “Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8)” che è una raccolta di dodici concerti per violino (oboe a scelta in due concerti), archi e basso continuo composti da Antonio Vivaldi tra il 1723 e il 1725. Ciò che rende attinente l’opera di Vivaldi con l’ingegneria genetica, che è essenzialmente l’argomento dell’articolo, non è ovviamente la musica da camera, ma il modo in cui egli concepiva la creazione artistica.
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