Internet è il paradiso del complottismo.
La facilità con cui le idee possono essere messe in circolazione e amplificate dal mezzo informatico permette anche alle ipotesi meno verosimili di far breccia nella mente, ma spesso soprattutto nel cuore, di milioni di utenti del cyberspazio.
Anche le teorie del complotto più fantasiose però hanno le loro leggi.
Così come i grandi sceneggiatori sanno quali ingredienti intrecciare per realizzare una serie di successo, in grado di catturare l’attenzione dei telespettatori, anche le teorie del complotto fanno leva su elementi narrativi ben precisi affinché possano raggiungere e irretire la loro audience d’elezione.
Come se si trattasse di un canovaccio della commedia dell’arte, elenchiamo nel seguito gli elementi e i personaggi fondamentali per una teoria complottista che si rispetti. Nell’ultimo paragrafo andremo ad elencare alcuni esempi eclatanti in cui l’ipotesi del complotto ha portato a conseguenze particolarmente tragiche, ma riteniamo che andare a cercare esempi puntuali per ognuna delle maschere protagoniste di questa commedia, sia una futile perdita di tempo. Tuttavia potrebbe essere divertente per il lettore attingere alla vasta disponibilità di esempi in rete per cercare da sé di riconoscerle in azione.
Non ci soffermeremo più di tanto neanche sui retroscena psicologici che favoriscono la nascita e la diffusione del complottismo in generale, in quanto questo richiederebbe un approccio ben più rigoroso e approfondito di quanto si vuole tenere in questo articolo.
Il nemico
Quando si vuole coalizzare un gruppo di persone, la prima cosa da fare è dargli un nemico, un bersaglio comune contro cui scagliarsi e sul quale far convergere le cause di tutte le proprie sventure.
Ad onor del vero, questo è qualcosa che la politica fa da sempre, e in linea di massima i “nemici” strumentalizzati dalla politica hanno un’identità storica reale e tangibile e sono noti per aver compiuto azioni i cui effetti sono reali e documentati.
A seconda della parte politica considerata ci sono i fascisti, i comunisti, i capitalisti, i no-global, i globalisti, gli “antifa”, i nazi, ma anche categorie più sfumate come i buonisti, i giustizialisti, i garantisti, i forcaioli e chi più ne ha più ne metta. Spesso i personaggi storici e politici vengono dipinti come demoni o messia, depositari di ogni virtù o colpevoli di ogni nefandezza. Definizioni ed etichette con un bersaglio disegnato sopra, pronte ad essere appiccicate sul dorso del personaggio che si vuole attaccare.
La cosa che accomuna le categorie e i nomi elencati sopra è il fatto che nella retorica politica, specie quella più estremizzata, esse cessano di essere persone o gruppi di persone ma diventano etichette idealizzate che servono come simulacro del male assoluto, contro cui bisogna combattere.
Non è sempre così, ci mancherebbe, ma in un articolo in cui si parla di complotti e complottismo, ciò che vogliamo far emergere è che i meccanismi psicologici che sono dietro la nascita delle teorie del complotto sono più comuni di quanto ci piacerebbe pensare e, benché il complottismo ne rappresenti la manifestazione più deteriore, ne possiamo trovare esempi un po’ ovunque. Nella politica sicuramente, ma persino nella scienza! Ed è un buon esercizio intellettuale cercare i segni del complotto anche al di fuori del pittoresco mondo dei social media.
Tornando all’argomento di questo paragrafo, ovviamente anche le teorie complottiste hanno i loro nemici e spesso si tratta di persone o gruppi di persone altrettanto reali.
La caratteristica peculiare dei nemici dei complottisti, che si aggiunge a quanto detto pocanzi, è che le nefandezze da questi compiute sono accuratamente nascoste e insabbiate dai cospiratori. Con il beneplacito di un sottobosco non meglio specificato di poteri compiacenti e corrotti, questi nemici hanno una facciata pubblica spesso virtuosa, che viene data in pasto alle masse credulone, e una facciata privata e perversa che solo gli iniziati che hanno compreso la verità sono in grado di vedere.
Qualche esempio si può trovare nelle teorie più recenti, altri sono dei grandi classici: Bill Gates, Soros, Big Pharma, il Priorato di Sion, la Monsanto, i rettiliani, i Grigi, il nuovo ordine mondiale.
Più il nemico è grosso e importante, più è sospetto. Se poi il personaggio è un filantropo e agisce per fare del bene, allora c’è sicuramente qualcosa sotto! La cosa interessante è che chiunque può essere un nemico, perché chiunque può avere un lato nascosto, un’agenda segreta di cui nessuno sa nulla perché… beh, è segreta! E tanto basta.
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