I materiali: PP (polipropilene)
Il polipropilene commercialmente utilizzabile nasce in Italia, grazie al contributo del prof. Giulio Natta il quale venne insignito del premio Nobel nel 1963 per la scoperta dei catalizzatori stereospecifici per la polimerizzazione.
L’utilizzo di questi catalizzatori permette di controllare la disposizione spaziale dei monomeri durante la reazione di polimerizzazione e nel caso in esame permette la creazione del polipropilene isotattico.
Come si può vedere dall’immagine, il monomero del propilene ha un gruppo metilico [-CH3] che può trovarsi in posizione relativa diversa rispetto ai gruppi metilici dei monomeri adiacenti.
Possiamo avere essenzialmente due casi:
il polipropilene atattico, in cui i gruppi CH3 sono disposti a caso lungo la catena
e il polipropilene isotattico, incui i gruppi CH3 sono disposti ordinatamente tutti dallo stesso lato
Delle due versioni, il polipropilene isotattico è quello che ha le proprietà meccaniche più favorevoli ed è proprio il catalizzatore stereospecifico di Natta che permette che la polimerizzazione avvenga selettivamente in questa forma.
Il polipropilene così formato venne commercializzato dalla Montecatini col nome di Moplen ed è ancor oggi uno dei polimeri più utilizzato per diverse suppellettili domestiche.
Infatti il polipropilene ha una resistenza alla temperatura superiore al polietilene, raggiungendo i 160°C. Per questo motivo è utilizzato per realizzare stoviglie e contenitori per alimenti che possono essere lavati nella lavastoviglie. Essendo facile da lavare e non assorbendo l’acqua viene utilizzato come rivestimento per esterni e mobili da giardino. Inoltre il PP può essere trasformato in fibra e come tale è utilizzato per realizzare tappeti e moquettes.
Di seguito qualche immmagine di oggetti di realizzati in polipropilene.
19 Dicembre 2012 at 14:25
Spettacolo
19 Dicembre 2012 at 17:22
Ciao Danilo,
benvenuto su InSight. Ti farà piacere sapere che il tuo è il primo commento in assoluto di questo blog!
Spero di rileggerti presto.
Stefano
5 Febbraio 2014 at 11:44
Come sempre più unico che raro