L’Adeano e la Luna

Il nome Adeano deriva dal nome con cui gli antichi greci identificavano gli inferi, l’Ade.
Si tratta infatti di un eone non ufficialmente codificato dall’ICS e si usa per indicare tutto ciò che è antecedente ai 4 miliardi di anni fa comprendendo anche le fasi della vera e propria formazione della Terra.
Questo nome è stato scelto per rappresentare la caratteristica più rappresentativa del mondo in quel periodo, il calore.
Durante l’Adeano infatti avviene la “condensazione” della nube di gas e polveri di cui era costituito il nascente Sistema Solare in quelli che saranno i pianeti che oggi conosciamo e, anche per la Terra, l’energia associata alla caduta di questi materiali verso il centro gravitazionale che si sta formando fa sì che questi si presentino allo stato fuso.
Successivamente, il raffreddamento della superficie del pianeta, fa sì che si formi una crosta rocciosa, ma il motivo principale per cui dedichiamo un paragrafo all’Adeano è perché, intorno ai 4.5 miliardi di anni fa si verifica il primo evento fondamentale per la storia della Terra: la nascita della Luna!
La presenza della Luna nel cielo, infatti, non è importante solo per motivi romantici o per fornire una sorgente di illuminazione delle ore notturne, ma il fatto che il nostro pianeta faccia parte di un sistema orbitale con un satellite così massiccio ha contribuito moltissimo a stabilizzarne l’orbita e i movimenti, aggiungendo un ulteriore tassello all’insieme di circostanze fortunate che hanno permesso alla vita di svilupparsi.

La teoria al momento più accreditata riguardo la nascita della Luna infatti prevede che, nel periodo in cui si stava formando la Terra vera e propria, si sia formato un altro corpo celeste denominato Theia in un punto, detto di Lagrange, di equilibrio stabile dell’orbita Terra-Sole.
Questo corpo celeste si sarebbe accresciuto assorbendo i detriti presenti lungo l’orbita fino a raggiungere dimensioni confrontabili con quelle dell’attuale pianeta Marte.
A quel punto la sua posizione orbitale, dato un corpo così massiccio, non sarebbe più stata in grado di rimanere stabile nei confronti delle perturbazioni generate dalla gravità di Giove e Theia si sarebbe quindi diretto verso la Terra entrandovi in collisione e distruggendosi.
L’effetto della collisione però fu quello di provocare il distacco di materiale che sarebbe rimasto in orbita generando il nostro satellite.
Questo modello, che è stato recentemente confermato da ulteriori simulazioni al computer, renderebbe conto non solo delle caratteristiche orbitali dei due corpi, compresa l’inclinazione dell’asse terrestre, ma anche delle rispettive composizioni chimiche che, basandosi sugli studi sui reperti rocciosi prelevati dalle missioni Apollo, appaiono estremamente simili, proprio come ci si aspetterebbe se in origine costituissero un unico corpo celeste.
Infatti, non solo vi sono similitudini fra le rocce lunari e quelle terresti, ma queste similitudini sono tanto maggiori quanto più antichi sono i reperti rocciosi con cui si effettuano i confronti, suggerendo che la separazione fra i due corpi sia avvenuta in un momento in cui entrambi erano costituiti essenzialmente da roccia fusa.