Nel maggio del 1983 arrivò nelle sale cinematografiche un film che si rivelò un grande successo al botteghino: War Games – Giochi di guerra, diretto da John Badham con Matthew Broderick.
Nella finzione, il giovane David Lightman riesce a collegarsi con il super computer del Dipartimento della Difesa americano e inizia una partita ad un gioco di strategia, denominato Guerra Termonucleare Globale, contro l’intelligenza artificiale che è incaricata di controllare i dispositivi missilistici e studiare le strategie da attuare in caso di attacco da parte del blocco sovietico.
Nonostante alcune delle tecnologie descritte nel film fossero decisamente fantascientifiche per l’epoca, l’allora presidente Ronald Reagan fu molto colpito dalla trama del film e dalle debolezze del sistema che essa metteva in luce e fu spinto a migliorare e irrobustire le procedure di sicurezza intorno all’arsenale strategico americano.
Pochi mesi dopo, nell’ottobre dello stesso anno, viene realizzata dalla CBS una serie televisiva intitolata The Whiz Kids che arriverà in italia nel 1985 col titolo I ragazzi del computer. In essa si raccontano le vicende di quattro ragazzi che, attraverso l’ausilio di una intelligenza artificiale contribuiscono alla lotta contro il crimine, portando l’informatica e i computer ad una dimensione più urbana e familiare.
Queste opere sono ovviamente il prodotto di una società in cui è ancora vivo il ricordo del secondo conflitto mondiale e che viveva nel pieno della Guerra Fredda. La minaccia sono le armi, siano esse in mano ai criminali o armi di distruzione di massa e l’informatica è un accessorio che può renderle più o meno letali.
A 35 anni di distanza, la tecnologia ha realizzato molte delle attrezzature rappresentate in queste opere e ne ha prodotte altre che gli autori dell’epoca non erano riusciti neanche ad immaginare, come gli smartphone e la rete internet, ma lo scenario al contorno è radicalmente cambiato. Le armi fisiche non sono più la minaccia, che può far uso dell’informatica per divenire ancora più letale. La vera arma sono i dati stessi, che possono essere tanto pericolosi da associarsi ad armi fisiche per aumentare la loro efficacia.
Finita la guerra fredda, siamo nel pieno della guerra dell’informazione!
Si tratta di una guerra che in molti casi è meno cruenta rispetto a quanto saremmo portati ad associarle nel significato tradizionale, ma è sicuramente di portata globale. E laddove non è remunerativo agire con i mezzi convenzionali, le battaglie si combattono attraverso il controllo dei mercati, dell’economia, delle merci e i vincitori e i vinti sono decisi dalla ridistribuzione della ricchezza (e della povertà) su scala planetaria.
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